Nella Piazza del Campo a Siena ogni anno il 2 Luglio e il 16 Agosto si corre il Palio, un evento che per la città rappresenta molto più di una semplice tradizione.
Per il Palio i Senesi provano forti emozioni. Sono momenti di felicità, di gioia, o rabbia e delusione, dopo mesi di attesa e preparativi.
Si tratta di una corsa di cavalli montati a pelo, cioè senza sella, fra 10 delle 17 contrade che rappresentano le zone della città.
Le 7 contrade escluse dal sorteggio parteciperanno di diritto alla corsa dell’anno successivo.
Le contrade senesi sono come piccole città nella città: hanno tradizioni, amicizie, orgogli e rivalità ognuna diversa dall'altra.
L’origine della gara sembra da attribuirsi ai festeggiamenti dopo la battaglia di Montaperti contro i Fiorentini nel 1260, battaglia citata anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Dal 1333 il Palio risulta comunque costituito e compare nei documenti storici.
Gli sbandieratori, una tradizione tramandata di padre in figlio
La Carriera è preceduta da corse di prova nei giorni precedenti e dai seguitissimi sorteggi dei cavalli e delle contrade partecipanti.
Il nome deriva dal Pallium, il mantello romano, ed è rappresentato da un drappellone, detto cencio che sfila sul Carroccio nel corteo storico che precede la gara vera e propria.
Il Palio raffigura la Madonna e dal 1700 è dipinto da artisti locali o internazionali.
Dopo i tre giri di corsa nella piazza, il Palio viene consegnato ai contradaioli vincenti, che insieme al cavallo e al fantino, vanno nella chiesa di Provenzano, a Luglio, o nel Duomo ad Agosto, a cantare il Te Deum di ringraziamento.
La gara può essere vinta anche dal cavallo scosso, cioè senza il fantino.
Da quel momento hanno inizio i festeggiamenti e le cene in contrada, che si protrarranno per molti giorni fino alla cena della vittoria in autunno, dove al posto d’onore starà il cavallo vittorioso.
In occasione di eventi o ricorrenze speciali può essere corso anche un palio straordinario in altri momenti dell'anno.